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Antica lampada votiva ad olio Samai, India Meridionale ca anni ‘30
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SPOILER: non è una lampada fiorentina…. È una lampada rituale indiana su piedistallo – in ottone, con attrezzi votivi originali. Un oggetto antico, solenne e al tempo stesso profondamente umano. Realizzata in ottone, proviene dall’India meridionale - probabilmente Tamil Nadu o Kerala - e si inserisce nella ricca tradizione delle “samai”: le lampade votive utilizzate nei riti induisti domestici e templari. Da notare il meraviglioso fiore di loto a metà altezza, con i petali che si aprono verso l’esterno. Queste lampade venivano accese all’alba e al tramonto, durante le preghiere quotidiane chiamate “puja”. La fiamma rappresentava la presenza del divino, rischiarava il cammino interiore e purificava lo spazio circostante. L’accensione della lampada era un atto di devozione, di invocazione e di gratitudine. Era posta di fronte all’immagine della divinità. La struttura poggia su un piattino raccogli-goccia, e si eleva con grazia fino al serbatoio centrale, simile a una teiera, da cui si diramano quattro beccucci per gli stoppini. Ciò che rende davvero speciale questa lampada è la presenza degli strumenti votivi originali, ancora sospesi alle catene:
• uno spegni fiamma
• due pinze
• un piccolo secchiello per versare l’olio sacro,
• e un secondo strumento per sistemare la fiamma.
Bella la patina con i suoi verdi ramati, le bruniture antiche e i riflessi dorati; racconta di mani devote, di riti serali, di tempi lenti e intensi. Un oggetto di forte valore simbolico, capace di evocare spiritualità, raccoglimento e arte rituale. Altezza cm 43.








