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Antica scatola fascista da tabacco “Trinciato Italia”

Prezzo di listino €60,00 EUR
Prezzo di listino Prezzo di vendita €60,00 EUR
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C’è qualcosa di curioso nel modo in cui certi oggetti sembrano trattenere il tempo. Questa piccola scatola di metallo racconta una storia fatta di sigarette accese nei bar, di mani che si muovevano rapide per rollare il tabacco mentre fuori, forse, si ascoltava una radio gracchiante diffondere proclami ufficiali. Sul coperchio spicca la scritta “Trinciato Italia”, quasi un grido d’orgoglio nazionale. A dominare la scena è una mappa dell’Italia: è un’Italia idealizzata, avvolta da un bordo tricolore che stringe il Paese come in un abbraccio. Il confine colorato non è casuale: è il richiamo alla bandiera, alla patria, a un’identità che il regime voleva rendere onnipresente, persino sulle scatole di tabacco. Accanto alla penisola, imponente e autoritaria, campeggia il fascio littorio. Simbolo antico, che affonda le radici nella Roma imperiale; il messaggio era chiaro: la nazione unita sotto il potere centrale sarebbe stata forte e indistruttibile. Sopra il fascio, un’aquila dal profilo fiero spalanca le ali, stringendo tra gli artigli uno scudo crociato. Un simbolo che evoca protezione e autorità, un richiamo alla tradizione araldica italiana, con un chiaro intento propagandistico: l’aquila non vola libera, ma domina, regge lo scudo con fermezza, a sottolineare il potere dello Stato che tutto vede e tutto governa. Poco più in là, il sigillo rosso dei Monopoli di Stato si fa garante della legalità e del controllo: in quell’epoca ogni forma di tabacco era sotto l’occhio vigile del governo, quasi a ribadire che nulla sfuggiva all’autorità. La scritta “ROMA”, marcata in rosso e racchiusa in un riquadro che la esalta come un sigillo, era un promemoria visivo: ogni volta che si estraeva un pizzico di trinciato da questa scatola, si richiamava simbolicamente l’epicentro della nuova Italia che il fascismo voleva costruire. Questa piccola scatola non è solo un oggetto: è un frammento di propaganda travestito da oggetto di uso quotidiano. Un ricordo tangibile di un’epoca in cui persino un’abitudine intima e personale come fumare diventava un atto impregnato di simbolismo politico.