Carnet de bal fine ‘800, con scudo d’argento per iniziali, da chatelaine

Appeso a una chatelaine o portato al collo con un nastro di raso sottile, questo piccolo carnet de bal accompagnava la sua dama tra una sala illuminata a candele e un valzer sussurrato. Racchiuso tra due copertine eleganti, sormontate da uno scudo argenteo inciso (pronto ad accogliere le iniziali della sua proprietaria: potete incidere le vostre!), si presenta oggi come un gioiello del tempo, più prezioso di qualsiasi monile. Il dorso, ancora rivestito di velluto blu — scolorito dal tempo ma non dall’eleganza — custodisce all’interno qualcosa di raro: tre nomi appuntati a matita, nomi reali, appuntamenti mantenuti, cavalieri con cui la giovane dama ha davvero danzato. Accanto, qualche altra annotazione successiva, leggera, forse di una bimba…come un sussurro che nel tempo ha voluto ancora abitare quelle pagine. Ogni sezione è suddivisa secondo le danze in voga: Valses, Contredanses, Galops… e decorata con deliziose vignette ottocentesche; come piccoli palcoscenici incisi in inchiostro. È ancora presente persino la minuscola matitina originale, un frammento raro che aggiunge un battito in più al cuore dell’oggetto. La copertina — liscia, lucida, leggermente convessa — sembra essere in una resina nera di tipo bakelite o simile materiale composito, elegante e resistente, spesso usato a fine Ottocento per simili piccoli oggetti di pregio. Più che un oggetto, un ricordo vivo. Un piccolo libro muto, che però racconta tutto ciò che non si può dire a voce: il tremore di una mano, il nome pronunciato piano, lo sguardo di un cavaliere. E forse, proprio tra quelle pagine, una promessa non dimenticata.