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Ceppo con antichi punzoni alfabeto per siglare, ca anni ‘30
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Immagina un bancone di legno segnato dal tempo, al centro di un’officina militare degli anni ’30. Il rumore secco del martello riecheggia tra le pareti: è il suono della marcatura, dell’identità impressa per sempre sul metallo. Questo ceppo massiccio in legno grezzo, scolpito a mano, custodisce un alfabeto (non completo) di ferro. Ogni punzone, con la sua testa spianata e la lettera in rilievo, serviva a imprimere nomi, codici, sigle su oggetti d’acciaio che sarebbero partiti per il fronte o finiti nei depositi delle caserme: baionette, casse di munizioni, strumenti tecnici, chiavi inglesi, ganci, attrezzi. Un colpo netto, un’impronta indelebile. Oggi questo ceppo resta un oggetto raro, affascinante e profondamente evocativo. Un pezzo d’officina autentico, da collezionare o semplicemente esporre, per chi ama l’estetica del lavoro, del ferro battuto, del passato che lascia tracce concrete.
E non serve essere fabbri per sentirne il richiamo. Presenta 23 punzoni, ha un sapore decisamente evocativo.




