Croce astile devozionale con teschio memento mori, ‘800-‘900

Questa croce d’appoggio, proveniente dal santuario di Sainte-Anne d’Auray, è una preziosa testimonianza della devozione di un’epoca in cui il pellegrinaggio non era solo un viaggio fisico, ma un profondo cammino spirituale. Realizzata tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, conserva intatta tutta la suggestione di un tempo in cui gli oggetti sacri erano simboli di fede e di conforto, spesso legati ai momenti più solenni della vita. Il colore nero del fusto e la presenza del teschio con le ossa incrociate evocano chiaramente il memento mori, il ricordo della caducità della vita terrena, ed anche la redenzione (teschio di Abramo). Non è difficile immaginarla posta accanto al letto di un defunto, illuminata dalla luce tremolante delle candele durante la veglia, o ancora su un altare domestico, circondata dalle preghiere per i propri cari trapassati. Il basamento, con l’incisione dorata “Souvenir de Ste Anne d’Auray”, la collega indissolubilmente al santuario bretone, luogo di intensa spiritualità e meta di pellegrinaggi. Sainte-Anne d’Auray, rinomato luogo di culto dedicato alla madre della Vergine Maria, richiamava fedeli da tutta la Francia e non solo, alla ricerca di consolazione, speranza e grazia. Oggetti come questa croce, acquistati in loco, racchiudevano il significato del viaggio compiuto: un simbolo tangibile della fede portata a casa, della protezione invocata per la famiglia e della memoria dei defunti, sempre viva nel cuore. Questa croce porta con sé tutta la fede di chi l’ha posseduta, fede che era un ponte tra la vita e la morte, tra la terra e il cielo. Altezza cm 23.