Porta pipe in gesso I peccati capitali anni ‘20
Un’opera d’arte simbolica e affascinante, risalente agli anni ’20, raffigura i sette peccati capitali attraverso volti scolpiti con espressioni vivide e dettagli straordinariamente realistici, ciascuno rappresentante una delle inclinazioni umane che la tradizione cristiana associa al peccato: superbia, avarizia, lussuria, invidia, gola, ira e accidia. Ogni volto sembra incarnare l’essenza del peccato che rappresenta: la superbia emerge nello sguardo arrogante, l’avarizia si traduce in lineamenti tesi, la lussuria si riflette in un’espressione seducente, mentre l’invidia traspare da occhi scrutatori. La gola si rivela in una bocca socchiusa, quasi smaniosa, l’ira si esprime in tratti contratti e feroci, e l’accidia si manifesta in uno sguardo apatico e stanco. Non solo un oggetto funzionale, ma anche un vero e proprio manifesto di riflessione morale. La sua presenza era pensata per adornare luoghi di conversazione e contemplazione, dove il simbolismo dei sette peccati poteva stimolare dialoghi filosofici o religiosi, tra un sorso di brandy e una boccata di pipa. Segni del tempo (ha 100 anni circa) - lungo ben 50 cm, pesante.