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Pregiata edizione 1873 de Aus dem Nachlasse Mirza Schaffy’s – Neues Liederbuch
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“Aus dem Nachlasse Mirza Schaffy’s – Neues Liederbuch” edizione del 1873
Certe opere non sono semplici libri, ma oggetti carichi di fascino e mistero. Sfogliando questo volume si ha la sensazione di compiere un viaggio nel tempo, verso un’epoca in cui la parola scritta era sacralità e bellezza, e in cui l’Oriente esercitava una seduzione irresistibile sull’immaginario europeo. Questo straordinario libro fu pubblicato nel 1873 dall’editore berlinese A. Hofmann & Comp. e raccoglie i versi del poeta azero Mirza Schaffy Wazeh, rielaborati e tradotti dal tedesco Friedrich Bodenstedt, il quale rese immortali queste poesie nel cuore dell’Europa ottocentesca. L’eleganza di questo volume è sbalorditiva: la copertina, con il suo equilibrio perfetto tra simmetria e colore, fonde blu intenso, rosso carminio e dettagli dorati in rilievo, creando un effetto lussuoso e magnetico. Non si può fare a meno di chiedersi quali mani abbiano sfiorato questa copertina prima di noi, quali occhi abbiano ammirato la sua bellezza in un salotto ottocentesco, tra profumi d’incenso e chiacchiere in lingue ormai scomparse. L’interno è ancora più affascinante: ogni pagina è un’opera d’arte, incorniciata da raffinate decorazioni di ispirazione moresca e persiana, simili a quelle che impreziosivano le edizioni ottocentesche del Corano. Geometrie perfette, intrecci floreali dorati e colori vibranti trasformano ogni apertura in un mosaico di dettagli che incanta e ipnotizza. Non si tratta di una semplice ispirazione orientale: questo libro è frutto di un ibrido artistico straordinario, in cui l’estetica islamica si fonde con l’eleganza del neogotico europeo e le prime influenze dell’Art Nouveau, creando un equilibrio che ancora oggi lascia senza parole. L’opera è suddivisa in diverse sezioni tematiche, ognuna con un proprio respiro poetico e filosofico. E c’è qualcosa di più, qualcosa che aggiunge un alone di mistero a questa copia... Sul frontespizio compare una dedica vergata a mano, con data settembre 1879. Il nome scritto è Ernst Cüppers. Chi era? Un semplice lettore? Un amante segreto? Un viaggiatore che portò con sé questo libro nei suoi spostamenti? O forse uno studioso che cercava nell’Oriente letterario le risposte ai suoi dubbi esistenziali? Nessuno lo sa. Questa traccia, lasciata da una mano ormai svanita nel tempo, è parte del fascino di questo libro: una storia dimenticata, che attende di essere riscoperta. L’opera è conservata magnificamente, un dettaglio raro per un libro di quasi 150 anni. Un pezzo unico, perfetto per collezionisti, bibliofili e amanti dell’arte editoriale antica, ma anche per chiunque desideri un frammento di storia carico di mistero e bellezza.











