Antico messale con ricordi prima Comunione, 1903

Amiens, una fresca mattina dell’11 giugno 1903: la città si sta lentamente risvegliando sotto un cielo lattiginoso. La piccola Hélène Cauet si è alzata presto, ben prima che il sole fosse alto. È il suo grande giorno: la sua Prima Comunione. La mamma le ha pettinato i capelli in morbide onde e l’ha vestita con il candido abito cucito insieme. Hélène aveva voluto partecipare ai piccoli dettagli: aveva scelto i bottoni madreperla e le guarnizioni di pizzo che ora le incorniciavano delicatamente i polsi e il colletto. Nella casa c’era un fermento silenzioso, quasi solenne. Il padre, solitamente severo e riservato, le aveva sfiorato la guancia con una carezza incerta. Il vecchio cane di casa si era accovacciato ai suoi piedi come se avesse capito che quella mattina era speciale. Poco dopo, Hélène si incamminò verso la Chiesa tenendo stretto tra le mani il messale dono della sua madrina. Il libro, con la copertina in pelle scura e il titolo dorato, era stato lucidamente ripulito e profumava di carta e inchiostro. Davanti all’altare, Hélène si trovò in fila con le altre bambine… Quando toccò a lei, sentì un fremito: come se qualcosa stesse danzando dentro di lei. Il pane consacrato le sfiorò la lingua e, in quel momento, si sentì invadere da una calma mai provata prima, una serenità profonda. Quella sera, nel salotto di casa, Hélène sfogliò il suo messale e sorrise tra sé e sé quando trovò, tra le pagine, l’immaginetta che le piaceva con scritto: “C’est Jésus adore, Jésus désire, Jésus aime, et puisqu’il te possède, de plus en plus sois à lui.” Quella frase  difficile decise che l’avrebbe imparata a memoria. Sarebbe stato il suo segreto, il suo modo di ricordare quel giorno così importante. Più di un secolo dopo, quel messale porta ancora con sé l’emozione di quella giornata: le mani tremanti di una bambina emozionata, il sorriso incerto del padre, l’amore silenzioso di una madre e la dolcezza di una preghiera sussurrata.