Spilla della resistenza francese, “Nous Reviendrons” motto prigionieri Les Hirondelles

Spilla della Resistenza in onore dei prigionieri di guerra francesi durante l’occupazione, commemorativa della liberazione del ‘45 e del ritorno a casa di circa 1 milione di deportati. Metallo brunito con smalti, condizioni come da foto, chiusura perfetta. 25 x 19 mm.

C’era una volta Jeanne. La trovavi ogni mattina al mercato, seduta accanto al suo banco di stoffe, con lo sguardo rivolto a est. Non cuciva più da tempo — le mani tremavano troppo — ma continuava a vendere i ritagli avanzati dalla bottega che un tempo gestiva con suo marito, Émile. Di lui non si avevano notizie da mesi. Fatto prigioniero dai tedeschi, forse deportato. Forse vivo. Forse no. Ma Jeanne non smetteva di aspettare. Sulla giacca scura portava una piccola spilla smaltata. Tre rondini in volo e una scritta appena sussurrata: “Nous Reviendrons” — Torneremo. Una frase semplice, eppure carica di ogni battito mancato, ogni sedia vuota, ogni finestra lasciata aperta per un ritorno che sembrava impossibile. Le rondini, lo sapeva bene, erano simbolo di casa e di libertà. Tornano ogni primavera, sfidando il cielo e le distanze, come chi è costretto all’esilio ma porta nel cuore la direzione del nido. Era la Resistenza a riconoscersi in quel volo, nei cieli del coraggio e del silenzio. Quella spilla non era solo un ornamento: era una preghiera. Un atto di sfida. Un gesto d’amore. Non tutti osavano indossarla. Bastava uno sguardo sbagliato, una denuncia, una perquisizione. Eppure Jeanne la portava ogni giorno, anche quando il cuore le tremava più delle mani. Ogni volta che qualcuno le chiedeva perché, sorrideva appena e diceva: “Per ricordargli la strada di casa.”