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Antica bilancia ad un piatto, ghisa, primo ‘900
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C’era un tempo in cui ogni drogheria era anche un piccolo teatro: il banco in legno lucido, le pareti rivestite di mensole colme di spezie, frutti, barattoli e profumi. E al centro, regina silenziosa, una bilancia come questa. Il piatto in metallo consumato racconta di mele lucide appoggiate con delicatezza, di sacchetti di farina e caramelle vendute a peso. La base in ghisa, con le sue volute sontuose, reggeva non solo la struttura, ma anche il piccolo rito quotidiano del dare e dell’avere. L’indice, ancora stabile, non segna più oggi lo zero… ma ha la grazia di un orologio che si è fermato nel tempo. Sul quadrante sbiadito (metallo dipinto), la scritta in tedesco “Wirtschafts-Waage” – la “bilancia economica” – evoca botteghe d’altri tempi, forse in un paesino austriaco o tedesco, dove il valore delle cose si misurava con lentezza e attenzione. Oggi non serve più a pesare. Ma è proprio questo che la rende preziosa: è un frammento di quotidiano antico, un oggetto che porta con sé il silenzio e la pazienza di un’epoca che sapeva aspettare. È perfetta sul bancone di una cucina in un casale, in un negozio, per un allestimento vetrina. È stata verniciata più volte: a tergo segni di verde scuro, al fronte segni di argento. Ha indossato tanti abiti ed ora è pronta a indossare il vostro.





