Antico album liberty di fotografie con 41 ritratti, anche militari

Non è l’oggetto. È la storia. L’album si apre come un piccolo sipario sul tempo: 41 fotografie, 41 respiri trattenuti in attesa di essere ritrovati. Uomini in uniforme, donne dal portamento fiero, bambini ancora ignari del tempo che li avrebbe trasformati. Ogni volto, uno sguardo che sembra sapere che un giorno qualcuno – forse io, forse tu – si sarebbe soffermato a guardarli. Questo album, proveniente dall’Olanda, conserva ritratti realizzati tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento. Indizi discreti collocano la storia tra i Paesi Bassi e le aree di confine di lingua tedesca. La copertina, in stile Liberty, è decorata a rilievo con volute floreali che scorrono come rami mossi dal vento. Il dorso mostra segni d’usura – il tempo non si cancella – ma la chiusura in ottone è ancora perfettamente funzionante, come a custodire gelosamente ogni ricordo. C’è molto di intimo in queste immagini: il colletto rigido ricamato di una donna, i guanti candidi posati con cura sulle ginocchia, una bambina vestita da piccolo gentiluomo (come si usava all’epoca), un ufficiale con la sciabola e il volto impassibile, un cappello piumato, un mazzo di fiori secco in mano a una giovane. E poi quei baffi impeccabili, quegli sguardi lontani, un accenno di sorriso trattenuto. Sfogliarlo è come ascoltare una lingua dimenticata: la lingua delle cose che non si dicono, ma che si sentono. Ogni foto, una pagina muta della vita di qualcuno. Chi sei, ragazzo col numero “44” sul colletto? Chi ti attendeva dietro l’obiettivo, mentre guardavi fisso senza sapere cosa sarebbe rimasto? Questo album non è solo una raccolta di fotografie. È un teatro di volti. È un salotto di antenati sconosciuti. È memoria che chiede di essere ascoltata. Hai mai avuto la sensazione che qualcuno del passato ti stesse guardando davvero?