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Antico e raro poison ring, anello da veleno fine ‘800 primo ‘900, argento punzonato
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Non è un anello. È un segreto. Appartiene a quella categoria di gioielli nati per celare, più che per mostrare. Il suo cuore si apre con un gesto lieve, come il battito di una farfalla, e rivela un piccolo vano nascosto: abbastanza profondo da contenere una reliquia d’amore, un granello di profumo solido, un capello, una pillola… o polvere di veleno. Stiamo parlando di un autentico poison ring, l’anello del mistero, nato già in epoca rinascimentale ma ritornato in auge tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, proprio come questo straordinario esemplare francese. In origine, questi anelli erano pensati per nascondere veleni, antidoti, messaggi in codice. Ma col tempo, il veleno lasciò il posto anche simboli dell’assenza: un frammento, un ricordo, un profumo. Un modo sottile per portare il passato con sé, vicino al battito del proprio polso. L’anello che vedi in foto è francese, interamente in argento massiccio, come attestano i due punzoni ben visibili in ultima foto: la testa di Minerva, simbolo ufficiale dell’argento francese a partire dal 1835, ed il punzone del maestro orafo. Il meccanismo di apertura funziona e rivela la piccola cavità interna, ancora integra. La capsula superiore si solleva con un tocco, chiudendosi con precisione e discrezione. La montatura presenta una lavorazione traforata finissima, realizzata con grande maestria. Il gambo, leggermente deformato dal tempo, veste comunque molto bene e si colloca esattamente tra la misura 15 e 16, misurata su cono. Viene ritrovato e venduto in un cofanetto rosso bordeaux, foderato in raso bianco perlaceo. Sopra spiccano, in oro, le iniziali “B. G.”: nessuno sa più chi fosse quella persona… ma forse chi indosserà questo anello saprà immaginarlo. Un oggetto così non si colleziona: si adotta. E si ascolta.









