Coppia piastrine militari francesi II WW

Il fango arriva alle caviglie. La pioggia scava i volti, il freddo gela i pensieri. Nelle notti senza stelle, il cuore batte forte al solo rumore di un ramo spezzato. E al collo, stretta sotto la camicia, una piastrina di metallo freddo. Una metà resta sul corpo. Sempre. Se muori, qualcuno te la infila in bocca. Non per crudeltà, ma per memoria. Perché tu non sparisca. Perché almeno un nome torni a casa. Queste due piastrine francesi raccontano quell’istante. L’attimo preciso in cui il soldato sa che può non tornare. MORAS CLAUD e JARJADOU J.: due nomi punzonati a mano, due numeri di matricola battuti nel metallo grezzo, due identità divise da una linea di fori pensata per spezzare. Per scegliere chi resta e chi va. Le catene non erano parte dell’equipaggiamento. Sono venute dopo. Forse un ritorno, forse un ricordo da portare al polso, come un battito ancora vivo. Una è lucida, l’altra corrosa dal tempo, dalla terra, dal sangue forse. Non sono semplici oggetti. Sono il margine tra la vita e la morte. Portano con sé l’odore acre della paura, la ruggine dei giorni contati, il silenzio che scende quando il fischio della bomba si spegne. Guardarle è come sentire un sussurro che viene da lontano. Perché non è mai l’oggetto: è la storia. E in questo caso, è la Storia.

Epoca: II WW
Oggetto: piastrine di riconoscimento soldati francesi
Condizioni: buone, migliori per una delle due. Bracciali aggiunti post guerra.