Cornice fine ‘800 da specchio con dipinto gattino anni ‘60

Un’eleganza che ha imparato a sorridere! Un tempo, questa cornice non conteneva un gattino. Probabilmente rifletteva un volto, il volto di qualcuno che ogni mattina si affacciava a se stesso in una specchiera da toilette, tra ciprie, pettini e sospiri. Con la sua forma sagomata, i riccioli dorati e il decoro a conchiglia, questa cornice apparteneva a un mondo ottocentesco fatto di equilibrio, compostezza e riti domestici. Poi, qualcosa è cambiato. Negli anni ’60 — quando tutto era più libero, più leggero, più surreale — qualcuno ha preso questa cornice e ha deciso che doveva sorridere. Così, al posto dello specchio è comparso un dipinto naïf di un gattino: buffo, perplesso, tenerissimo. Il gattino di casa. Un piccolo animale con occhi grandi e sguardo smarrito, come se si fosse appena accorto di essere finito in una cornice quasi troppo importante per lui. Eppure funziona. Perché questa sovrapposizione di epoche e stili racconta qualcosa di profondo: che anche la bellezza può imparare a prendersi meno sul serio. Che l’eleganza, quando si lascia contaminare dall’ironia, non perde nulla: semmai guadagna umanità. Un pezzo unico, poetico e ironico insieme, pronto per decorare una casa che ama le cose che non si somigliano a niente.

Cornice originale di fine ’800 / inizi ’900 in legno intagliato e dorato, probabilmente nata come specchiera o elemento decorativo murale. All’interno, un dipinto naïf realizzato negli anni ’60–’70, con soggetto felino eseguito su tela, firmato “Debruyn Pee”. Altezza 54 cm. Da notare che la tela non è stata chiodata perfettamente e dunque vi è una fessura in alto a ds tra dipinto e cornice.