Corredo da matrimonio anni ‘20

Ci sono scatole che non contengono oggetti. Contengono riti. Memorie. Promesse. Questa antica scatola francese, marcata “Nouveauté de Paris”, custodisce un piccolo corredo nuziale di inizio Novecento, intatto e struggente come una fotografia muta. Ogni elemento ha un’anima. Ogni dettaglio racconta.

👰‍♀️ Una delicatissima corona di fiori d’arancio in cera, da indossare sul capo della sposa come simbolo di purezza e amore eterno. I fiori sono ancora avvolti dal loro filo di seta: fragili come quel “sì” appena sussurrato.

🤵‍♂️ Un mazzolino da bavero con fiori d’arancio singoli — probabilmente la bottoniera dello sposo, appuntata sulla giacca il giorno delle nozze, in perfetta armonia con la corona della promessa sposa.

🎀 Un papillon nero in tessuto, sobrio e classico, probabilmente parte dell’abito cerimoniale maschile.

🕊️ Una giarrettiera in pizzo bianco, ornata di lunghi nastri e un piccolo campanellino d’ottone: il suo suono era di buon augurio, simbolo di fertilità e nuova vita. Si indossava sotto l’abito da sposa, nascosta ma mai dimenticata.

🙏 Due scapolari religiosi in tessuto stampato, con immagini votive: il Sacro Cuore e la Madonna “Mater Misericordiae”. Portati vicino al corpo o cuciti negli abiti per invocare protezione divina sull’unione.

Tutto è custodito nella scatola originale, bordata da pizzo e segnata dal tempo con la grazia delle cose vere. Un piccolo altare d’amore che ha attraversato un secolo per raccontarci, ancora oggi, quanto fosse sacro promettersi.