Croce astile votiva funebre con base dorata e teschio, fine ottocento

Ritirata insieme a quella messa in vendita l’altro ieri (ancora disponibile). Questa croce è più grande e più dettagliata, si distingue inoltre per la doratura della base. Risalente alla fine dell’Ottocento è anche questa un esempio straordinario di arte sacra, in cui la spiritualità si intreccia a una raffinata maestria artigianale. Con i suoi 34 cm di altezza, si distingue per la qualità dei dettagli, che catturano lo sguardo e invitano alla contemplazione. Cristo è finemente reso con un’espressione di intensa sofferenza, domina al centro del fusto nero, al termine del quale spiccano raffinati dettagli in legno e osso che aggiungono un tocco di eleganza. Alla base, il teschio accompagnato da ossa incrociate rappresenta il potente simbolismo del memento mori e della redenzione, rifacendosi come più volte abbiamo ricordato sia al teschio di Abramo sia al Golgota. La base dorata conferisce una solennità ulteriore, facendo immaginare questa croce posta su un altare domestico o in un ambiente di raccoglimento e preghiera, illuminata dalla luce tremolante delle candele. L’assenza della targhetta INRI non compromette la forza evocativa dell’insieme, che rimanda ai misteri della fede e all’unione tra la dimensione terrena e quella ultraterrena.