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Metro pieghevole da sarta, 1900-1930, ottone e legno
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Questa volta, la storia è tutta vera.
Non è una scena immaginata, né un racconto ispirato: è la voce sommessa di una donna vera, mia nonna, che nel silenzio delle notti cuciva il futuro delle sue figlie. Mio nonno aveva il vizio del gioco, e questo bastava a far tremare le fondamenta di una casa. A reggere tutto c’era lei: una donna minuta, ma con una forza che oggi chiameremmo resilienza, allora semplicemente “dovere”. Stava sveglia fino a tardi, con la schiena ricurva e il pensiero fisso a quel pane che andava guadagnato un punto dopo l’altro. Cuciva abiti da uomo — eleganti, raffinati — per clienti che non appartenevano al suo mondo, ma di cui doveva conoscere ogni misura, ogni piega, ogni capriccio. Con ago, forbici e questo tipo di metro — non il suo, ma identico — tracciava linee dritte in una vita piena di curve. Questo oggetto è il simbolo del lavoro femminile, quello che in silenzio ha retto famiglie intere, anche quando l’autorità maschile si prendeva i meriti, o peggio, faceva danni. Per me, è il segno di una forza gentile, di una lotta muta ma decisa, di quella caparbietà che non si vantava, ma portava avanti il mondo, centimetro dopo centimetro.
Metro pieghevole da sarta, in legno (prob. bosso) e ottone, risalente agli anni ’30-’40. Numerazione ancora ben leggibile, snodi funzionanti. Oggetto autentico da collezione, perfetto anche come elemento decorativo vintage.
🧵E tu? Hai un oggetto che ti ricorda la forza di chi ti ha cresciuto?





